Una supplenza in quinta BT

Ho lavorato con loro per tre anni (biennio più terzo anno). Si tratta della mia prima classe in assoluto, e quindi mi fa da calendario: da quanti anni insegno? è facile, questo è il quinto anno. E’ il quinto anche per me.

Li avevo rivisti alcune volte l’anno scorso, ma oggi sono entrato in classe da professore, da supplente. Non mi hanno certo trattato da supplente, però. Ho avuto, anzi, addirittura, l’impressione che il tempo non fosse passato; ho avuto l’impressione, cioè, di trovarmi ancora nella mia classe di due anni fa. A riportarmi al presente sono state le loro dimostrazioni di simpatia: mi sono goduto l’applauso (all’ingresso e all’uscita). Ma la cosa che mi ha fatto più piacere è stato vedere che ricordano ancora moltissime delle cose che ho insegnato loro, anche delle più difficili e inusuali, come, ad es., la trascrizione fonetica (certo non nel dettaglio, ma non è questo che conta). E ricordano anche le sigle del siglario degli errori e, soprattutto, hanno conservato la capacità di scovare in un testo gli errori cui quelle sigle si riferiscono, motivando i loro giudizi metalinguistici con competenza.

Insomma, è stata una grande soddisfazione. Per la mente e per il cuore.

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3 Risposte to “Una supplenza in quinta BT”

  1. Tiziana Says:

    Ehi, ma qui è cambiato lo stile… stai precipitando nel personale: approvo!

  2. enzoplatania Says:

    caro prof. sono platania, spero si ricordi di me!!guardi che la stessa cosa è per noi ragazzi di 3°..Sa quanto teniamo a lei e al suo modo di lavorare in classe con noi ragazzi..la stimiamo tantissimo e speriamo ke un giorno ritorni a insegnare da noi..a presto
    enzo

  3. salvomenza Says:

    Caro Enzo, come puoi pensare che io mi possa dimenticare di te?!
    Quello che scrivi mi fa quasi commuovere. Anch’io vi stimo tantissimo, e vi sono affezionato, e spero che non ne dubitiate mai.
    Grazie
    A presto

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